Ci capita quotidianamente di provare tristezza, insoddisfazione, rabbia e di vivere situazioni frustranti. Molto spesso superiamo in breve tempo e senza conseguenze questi momenti di difficoltà. Altre volte, invece, ci sentiamo ingabbiati e ci rendiamo conto di non riuscire a superare con le nostre forze l’ostacolo che in quel preciso momento della nostra vita ci troviamo davanti.

Andare dallo psicologo significa ritagliarsi uno spazio privato, sicuro e accogliente nel quale parlare a un professionista di quello che stiamo vivendo, di come ci sentiamo e di come ci relazioniamo con le persone che ci circondano.

Insieme allo psicologo è possibile intraprendere un percorso di conoscenza della nostra sofferenza, del nostro problema, di una relazione che non funziona o di un’esperienza che ci ha colpiti negativamente, attivare le nostre risorse e recuperare uno stato di benessere. Tra gli obiettivi di colloqui psicologici vi è sicuramente la promozione, nel paziente, della resilienza. “Resilienza” è un termine utilizzato in ambito ingegneristico e definito come la capacità di un materiale di resistere a un urto improvviso senza spezzarsi.

In psicologia, la resilienza è definita come la capacità di autorigenerarsi facendo fronte in maniera positiva a eventi traumatici e di riorganizzare la propria vita positivamente nonostante le situazioni difficili.

Implica la ricostruzione di noi stessi, mantenendoci sensibili alle stimolazioni e alle opportunità positive che la vita ci offre, senza compromettere la nostra identità. Nonostante ci siano ferite che non si rimargineranno mai completamente, la possibilità di vivere e rielaborare il trauma come opportunità e sfida anziché come punizione, può rappresentare un’occasione di realizzazione, evoluzione e crescita personale.